SARDEGNA SOMMERSA

Dentro il blu più profondo a caccia di forti emozioni

In Sardegna sei nel posto giusto per fare le più emozionanti immersioni del Mediterraneo; nei siti impegnativi come il sistema delle grotte di Nereo ad Alghero dove un solo tuffo non basterebbe per goderne appieno il grandioso spettacolo e in quelli tecnicamente semplici, rari e non replicabili altrove, come l’immensa ‘città delle nacchere giganti’ a Golfo Aranci, le nobili creature del mare in estinzione.

Straordinari fondali, un’Isola nel bel mezzo del Mediterraneo non può che averli così, unici e speciali, dove ogni tratto di mondo sommerso si racconta alla sua maniera, secondo la propria antica storia geologica, biologica e umana, una palestra d’eccezione per muoversi nell’altra dimensione del mare.

Le Aree marine protette

Le Aree Marine Protette (AMP) della Sardegna sono attualmente sei che per le loro caratteristiche morfologiche, oceanografiche e biologiche meritano di essere tutelate. Le AMP includono zone a tutela integrale o parziale al fine di assicurare che gli habitat marini più delicati rimangano indisturbati.

Area Marina Protetta Capo Caccia – Isola Piana

Nel territorio di Alghero e si estende per oltre 36 km da Punta delle Gessiere e scendendo verso sud verso il promontorio di Capo Caccia, passando per l’Isola Piana e l’Isola Foradada, prosegue a est della penisola di Capo Caccia comprendendo la Baia di Porto Conte e Punta del Giglio fino a Capo Galera. L’APM Capo Caccia – Isola Piana, istituita per tutelare un tratto costiero di particolare rilevanza per la flora e fauna marina e per le peculiarità paesaggistiche e geomorfologiche, è anche Area Specialmente Protetta di Importanza Mediterranea (ASPIM).

L’area marina protetta è, inoltre, centro di Prima Accoglienza per tartarughe e piccoli cetacei in difficoltà, Centro visite e Centro di Educazione Ambientale, presso Torre di San Giacomo, Bastioni Cristoforo Colombo, Alghero.
L’origine del nome “Capo Caccia” deriverebbe dall’intensa attività di caccia che veniva praticata in passato nell’area.

 

Area Marina Protetta Tavolara – Punta Coda Cavallo

Nei territori dei comuni di Olbia, Loiri Porto San Paolo e San Teodoro e si sviluppa per più di 76 km di costa. Si estende da Capo Ceraso, in territorio di Olbia fino a Punta d’Ottiolu, in territorio di San Teodoro, e comprende le isole di Tavolara, Molara. Molarotto e l’isola Piana.

L’AMP “Tavolara – Punta Coda Cavallo” è stata istituita per la particolare rilevanza paesaggistica, geologica e geomorfologica del luogo, ma soprattutto per la presenza di specie vegetali e animali di particolare interesse per la conservazione. Nell’AMP si trova un Centro di Educazione Ambientale (CEAS), nel comune di San Teodoro, all’interno del quale è presente il Centro Documentale dell’Area Marina. Presso lo stesso comune è possibile visitare il Museo delle Civiltà del Mare. Presso Loiri Porto San Paolo si trova il Centro di Ricerca dei Mammiferi Marini (CRiMM). Tavolara un tempo era chiamata “Hermaea insula”; con la dominazione pisana l’isola prese il nome di “Taulara” che nel tempo si è modificata diventando l’attuale Tavolara. Altri autori farebbero derivare il nome dalla forma caratteristica dell’isola, allungata e rettangolare.
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TAVOLARA

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