SPIAGGE DA SOGNO: tra mare e montagna, nella Sardegna centro-orientale, alla scoperta di scogliere a picco sul mare.
CALA MARIOLU
La cala prende il nome italiano da un detto di un pescatore di Ponza, che era solito riparare il pesce appena pescato in una piccola grotta vicino alla spiaggia dove ormeggiava. Il pescatore non sapeva però che lungo tutta la Costa Baunese c’era la famosa foca monaca, che usciva dall’acqua e mangiava il pesce nascosto nella grotta. Il pescatore, che non sapeva dell’esistenza della foca, esclamò “Acca cestà Mariolu” (in italiano “qui c’è qualche ladro”) e, da quel momento, questa esclamazione diede il nome a questa cala. Il toponimo originale e corretto è Is Puliges de Nie (o Ispuligedenie), che significa “le pulci di neve” e si riferisce ai tanti piccoli ciottoli bianchi che formano la spiaggia della cala. Un altro possibile e probabilmente più corretto toponimo locale è Ispuligiada ‘e nie che significa “cosparsa di neve”, che è proprio l’immagine che meglio descrive la spiaggia.
a suggestiva area marina protetta. Questa riserva di grande rilevanza naturale, è composta dalle isole di Tavolara, Molara, Molarotto e Piana e offre ai visitatori affascinanti itinerari sospesi tra mare e montagna.L’isola di Tavolara è caratterizzata da chilometri di spiagge bellissime; nel versante sud-est si possono ammirare falesie alte fino a cento metri sul mare, mentre il versante opposto dell’isola si presenta meno ripido. Il versante nord-occidentale si distingue da un lieve pendio costituito da granito rosa. La sua flora è oggetto di studio: è stata segnalata infatti la possibile nidificazione dell’uccello delle tempeste e del falco pescatore, specie rara in Sardegna. L’isola di Molara è caratterizzata da anfratti e grotte e il paesaggio è collinoso; al suo fianco troviamo Molarotto, uno scoglio dalla forma di piramide che ospita una lucertola unica al mondo, la Lacerta tiliguerta ranzii. Isola Piana è una piccola oasi circondata da un mare pulitissimo e dai riflessi cristallini.
CALA SISINE
Questa spiaggia, larga circa 200 m, è la foce di un piccolo torrente invernalae (codula in sardo) che scende dalle vicine montagne dell’altopiano del Golgo. È costituita da ciottoli bianchissimi che risaltano sul colore dell’acqua, rendendola particolarmente chiara e trasparente. La spiaggia è ben servita durante l’estate da una piccola flotta di barche che trasportano i visitatori attraverso tutte le insenature del Golfo di Orosei.
CALA LUNA
La spiaggia è la foce di un torrente che segna il confine dei territori comunali di Dorgali e Baunei, comuni che a loro volta rivendicano la giurisdizione sul sito. Questo torrente, chiamato Codula di Luna, si estende per diversi chilometri e ha la sua sorgente sulle pendici del Monte Oseli (984 m s.l.m.) nel comune di Urzulei. La spiaggia è caratterizzata dalla presenza di diverse grotte e insenature nella parte anteriore della battigia, dovute all’azione di erosione del mare sulla roccia calcarea. Cala Luna è famosa per la sua bellezza e il suo carattere unico.