


Alla scoperta dei murales, pitture che caratterizzano le facciate delle case
Localizzazione: Centro Sardegna
Storia
La storia raccontata sui muri di un paese-museo. Orgosolo rivela un profondo legame con le sue radici barbaricine e con usi e costumi di un tempo: è la patria del canto a Tenore, patrimonio dell’Umanità Unesco, nonchè paese dei murales. Il borgo, di quattromila e 500 abitanti, è famoso in tutto il mondo per i suggestivi dipinti che adornano stradine e piazze, case del centro storico e facciate di nuovi edifici. Narrano di politica e cultura, intimo dissenso e lotte popolari, malessere e giustizia sociale, vita quotidiana e tradizioni pastorali. Alla fine del XIX secolo, il paese assurse alla ribalta per il banditismo: il regista Vittorio De Seta, in ‘Banditi a Orgosolo’ (1961), ne descrive la lotta in difesa delle terre espropriate dallo Stato. Durante il Novecento si sviluppò il fermento culturale, tuttora attivo, del muralismo, in origine strumento di protesta


I MURALES
Centinaia di murales colorano le vie di Orgosolo e raccontano i costumi e le tradizioni, la cultura e l’intimo dissenso dei barbaricini. La vivacità degli anni ‘60 e ‘70 favorì lo sviluppo dei murales collettivi, che descrivono ancora oggi con dovizia di particolari la vita contadina e le lotte di potere, alternando tematiche socio-politiche alla rappresentazione di icone tipiche della quotidianità: donne al lavoro, uomini a cavallo e pastori.

IL SUPRAMONTE
Il sistema di altopiani del Supramonte si estende tra i territori di Oliena , Urzulei , Orgosolo , Dorgali e Baunei . Esso è caratterizzato da un paesaggio dall’aspetto aspro e frastagliato, dove si trovano boschi e profonde valli dette codule che arrivano fino al mare, spezzando la linearità delle pareti calcaree sulla costa. Il Supramonte è in gran parte disabitato e le vie di comunicazione al suo interno sono poco agevoli, tanto che le uniche forme di antropizzazione che si incontrano sono le capanne dei pastori, i cuiles.
La parte marina del Supramonte ricade nei territori di Urzulei, Baunei e Dorgali, con le pareti calcaree a picco sul mare, falesie e guglie, come quelle di Pedra Longa e Punta Ginnircu a Baunei. Il Supramonte di Dorgali si trova tra le valli dei fiumi Cedrino e Flumineddu e separa i monti di Dorgali da quelli di Urzulei. La porzione che fa capo al territorio di Urzulei è la più selvaggia e confina con il territorio di Orgosolo, dove svetta il Monte Fumai (1.316 metri). Il Supramonte di Oliena è chiamato anche Le Dolomiti sarde e la sua punta più alta è il Monte Corrasi (1.463 metri).