


Sito archeologico più importante della Sardegna, una città, prima fenicia, poi cartaginese, infine importantissimo centro romano.
Provincia: Provincia di Cagliari
Altitudine massima: 20 m s.l.m.
Localizzazione: Canale di Sardegna
I FENICI
Nora è ricordata nelle fonti letterarie come “la più antica città della Sardegna”. La sua mitica fondazione è attribuita all’ecista eponimo Norace; tuttavia, se si eccettua la celebre e antichissima “stele di Nora”, oggi conservata al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari e generalmente datata alla seconda metà del IX – primo quarto delIVIII see. a.C, nella quale si fa menzione di un’ignota area sacra, le prime testimonianze archeologiche risalgono alla fine del VII see. a.C. A questo periodo si può riferire infatti una serie di buche di palo pertinenti a tende e ad altre strutture provvisorie in materiali deperibili che sono state recentemente individuate nel settore orientale della penisola, al di sotto del complesso del foro e del vicino “Tempio romano”. Tali installazioni documentano una frequentazione stagionale da parte dei mercanti fenici, nel quadro di una rete commerciale che metteva in comunicazione le popolazioni orientali con quelle sarde produttrici di metalli e di altre materie prime. Lo scenario insediativo mutò sensibilmente sul finire del VI see. a.C., quando l’intera Sardegna cadde definitivamente in mano alla potenza egemonica di Cartagine.


I PUNICI
L’insediamento emporico di carattere prowisorio lasciò il posto a un articolato quartiere di magazzini e di abitazioni, servito da un asse stradale rettilineo, che venne evidentemente progettato secondo criteri di funzionalità e di modularità propri di una pianificazione urbanistica evoluta. Nello stesso periodo la città, il cui porto divenne centro di importanti rotte commerciali, conobbe un sensibile sviluppo della propria dotazione monumentale, con la costruzione di un tempio nelle vicinanze dei magazzini stessi e di altre aree sacre in corrispondenza delle tre principali alture della penisola: il cosiddetto ‘Tempio di Tanit”, l’area sacra del Coltellazzo e quella di Sa Punta ‘e su Coloru (sulla quale sarebbe poi sorto il Santuario di Esculapio, luogo di rinvenimento di alcune interessanti statue in terracotta raffiguranti devoti della divinità salutare). Nel corso del tempo l’abitato andò estendendosi verso ovest, con il progressivo sviluppo di nuovi quartieri abitativi e artigianali in direzione dell’antica insenatura portuale, oggi in parte occupata dalla peschiera alle spalle della penisola di Is Fradis Minoris.
Il contemporaneo sviluppo delle necropoli a camera nell’area dell’istmo e del tophet nel settore suburbano, ma anche l’utilizzo intensivo delle cave della vicina penisola di Is Fradis Minoris, confermano l’importanza assunta da Nora in età punica sino alle battute iniziali della dominazione romana.
